Tomb Raider (2018)

Scritto da tmdb11092951 il 4 settembre, 2019

Un quesito paradossale attraversa lunghi tratti dell'atteso reboot di Tomb Raider. Perché proprio Lara Croft? Perché scegliere di rivoluzionare oggi senso e forma di un simbolo degli anni '90, riempiendolo di significati quasi antitetici rispetto a quelli originari? Un'orfanella che non accetta il proprio destino, e inganna il futuro in un presente di lavoretti da pochi soldi e corse in bici clandestine. Un romanzetto di formazione, forse semplicistico ma suggestivo, adattato al corpo atletico ma fanciullesco di Alicia Vikander. La Lara Croft che verrà - e che noi spettatori sappiamo arriverà di lì a poco - pare quasi un corpo estraneo, un passaggio obbligato, con il suo fardello di arco, frecce, tombe, trappole e balzi impossibili. Quando infine la missione archeologica diviene l'asse portante della narrazione, è come se una struttura prevedibile di genesi dell'eroe venisse giustapposta, come se un dovere venisse espletato. Il rituale di peripezie, rischi mortali e maledizioni millenarie va in scena con una regia inadatta a gestire scene action corali e dinamiche. La sequenza di inseguimento nel porto hongkonghese di Aberdeen o l'esplorazione della tomba della dea della morte Himiko si rifugiano in schemi consunti, mascherano con la frenesia del montaggio le carenze di messa in scena. La sensazione dominante è quella di osservare l'attrazione di un parco dei divertimenti, senza che scatti mai il transfert di immedesimazione.