Maze Runner - La fuga (2015)

Scritto da tmdb11092951 il 17 marzo, 2017

Delle molte saghe adolescenziali che attraverso la lente della fantascienza e del futuro distopico raccontano la società in cui i ragazzi (ma soprattutto le ragazze) si stanno per immettere, Maze Runner è quella che cerca una strada più originale. Indirizzato ad un pubblico maschile più che femminile, e per questo dotato di un cast protagonista quasi unicamente composto da attori e con due sole attrici, la sua storia si fonda tutta sulla creazione di buchi narrativi. Maze Runner - Il Labirinto riusciva a rilasciare le informazioni basilari sul contesto e sulla storia con una lentezza esemplare, riuscendo addirittura ad arrivare al termine senza aver spiegato tutto. Quelli che purtroppo nel secondo film si rivelano una storia e uno scenario abbastanza banali, in precedenza godevano infatti di un fascino unico, specie per i grandi film contemporanei ampiamente "raccontati" già dalla promozione e dal marketing. Si capisce che anche in Maze Runner - La Fuga l'idea sarebbe quella di non svelare ogni cosa al pubblico immediatamente, tuttavia l'effetto non è il medesimo e a mano a mano che si scoprono i tasselli è più lo sconforto per la mancanza di originalità che la sete di saperne di più. Dall'altra parte anche lo specifico spazio in cui questo franchise intende muoversi è diretto verso la ripetizione di altre storie. La novità di pensare per un target maschile quelle storie che da Hunger Games in poi sono rivolte più che altro alle ragazze, fallisce. Non solo la trama che già fa parte dei romanzi di James Dashner, nella sua versione cinematografica ha pochissimo da dire al suo pubblico d'elezione ma quel poco che gli dice ricalca le idee dei film che l'hanno preceduto. Di nuovo troviamo il doppio interesse amoroso, ovvero una ragazza che sembra quella convenzionalmente deputata a diventare l'interesse romantico e un'altra di tono e carattere opposto che si contende il protagonista, e di nuovo troviamo un sistema militarizzato al quale si contrappongono dei ribelli ugualmente ottusi. Tutto è narrato premendo moltissimo l'acceleratore sull'azione ma senza averne un'idea dura e radicale, capace di elevarsi sopra un generico correre e sparare o senza riuscire a trovare un proprio linguaggio dei corpi e del movimento. La maniera in cui il film è virato verso il pubblico maschile, insomma, non accentua l'importanza del confronto fisico, del movimento e del corpo in attività ma aumenta solo la confusione. Maze Runner - Il Labirinto con tutta la sua reticenza a svelare le sue carte aveva mostrato di avere un carattere, questo seguito nei suoi 130 minuti lavora per riportarlo nei confini del clichè e del noto, come se ci fosse bisogno di assicurare al pubblico che le sorprese sono finite e da ora in poi gli saranno fornite solo conferme.