I vichinghi (2014)

Written by tmdb11092951 on March 12, 2016

Non è nè vuole essere in alcun modo una visione raffinata della mitologia vichinga questa coproduzione svizzero-tedesca-sudafricana guidata da Claudio Fäh e in quest'onestà sta il suo primo pregio. Nel mettere vichinghi contro scozzesi con un pretesto di un'ingenuità che scalda il cuore, I vichinghi non si prende l'incomodo nemmeno di far scontrare due visioni di mondo, giacchè all'interno di ogni fazione sono presenti diverse spinte ideologiche e gran parte degli assalti sono portati avanti da un gruppo di mercenari. Come spesso è accaduto negli ultimi anni i vichinghi al cinema diventano materia per avventure d'esplorazione, un modo per raccontare l'essere alieni, come se quella razza per storia e tradizione fosse stata decretata la più adatta a diventare nell'immaginario filmico la maschera dell'alterità ad un livello (spesso e volentieri) molto immediato, molto fisico e molto epidermico. Non solo film come Pathfinder, Outlander o Il 13° guerriero ma anche un cartone come Dragon Trainer 2 e un'opera decisamente più sofisticata come Valhalla Rising usano il vichingo in veste di eroe dello spostamento, che accoglie o incontra gli altri con il frequente scopo di ingaggiare con loro una guerra. È allora nel suo essere un film in continuo movimento, partito nella nebbia dell'infuriar d'una tempesta e protratto lungo una terra sconosciuta, in costante fuga da un nemico che incombe come la morte che rappresenta, che I vichinghi si guadagna la stima. Con il mare ad iniziare e chiudere la parabola I vichinghi non intende avere un briciolo di plausibilità negli scontri ma vuole muoversi all'insegna della forza e dell'ardore, come se il regista svizzero avesse preso il successo di Il trono di spade e gli avesse sottratto i dialoghi arguti, gli intrighi, la sofisticazione dei colpi di scena e qualsiasi intellettualismo per ridurlo ai suoi minimi termini e poi alimentarlo con benzina ad alto numero d'ottani. Bisogna lasciare il cervello a casa per divertirsi ma non le viscere, che vengono scosse di continuo e con sapienza, in un furioso avvicendarsi di asce ed esaltazione, tricipiti e capelli unti, scenari ampi e score esaltato dal genere che più si ciba di quella mitologia: il metal (nel film è presente anche Johan Hegg, cantante degli Amon Amarth). I vichinghi, film fieramente coatto, rispolvera il senso del cinema come macchina di corpi in movimento, l'esaltazione dell'essere umani e il piacere del racconto avventuroso (diverso da quello più semplice d'azione), fondato sulla scoperta di una meta nuova, l'arrivo in uno scenario alieno e l'esplorazione di una landa misteriosa (in questo caso solo per i protagonisti).