Qualcosa di straordinario (2012)

Kirjoittanut tmdb11092951 21 elokuu 2015

A partire dalla vera storia che paralizzò il popolo e quindi i media statunitensi per giorni, congelati sulle immagini di balene in lotta per la vita, Ken Kwapis realizza un film che, nel ripercorrere la cronistoria di una passione e salvazione animale, racconta anche una nazione in cui televisioni locali e nazionali scandiscono i tempi della politica e della società. Ma lo fa senza convinzione. Senza cercare di deviare in nulla dalla struttura narrativa classica hollywoodiana Qualcosa di straordinario, vuole assolutamente essere ordinario. Il film romanza con poca audacia e contemporaneamente poca ricerca di una fedeltà estrema ai fatti (nonostante alla fine del film compariranno i volti dei veri protagonisti accanto a quelli degli attori che li hanno impersonati), una storia ben nota al suo pubblico primario, cioè quello statunitense. Non è infatti la corsa verso il finale o il lento concedere informazioni sui fatti ripresi il centro di Qualcosa di straordinario, quanto tutto ciò che si è creato a latere dell'evento. Se la sorte delle balene è infatti già nota, meno lo è il modo in cui queste furono salvate. Con un atto di cinema d'inchiesta di rara timidezza, Qualcosa di straordinario muove passi flebili nel terreno della critica ai media, chiedendo scusa in ogni momento per quel che fa. Per ogni prospettiva obliqua sulla doppia morale dei network televisivi, sull'indugiare nel tragico e il rimestare nel morboso, viene mostrato anche quanto di bene abbiano fatto. Eppure, lungi dall'essere una ricerca di (sempre necessaria) complessità, questa doppia tensione si risolve solo in un pavido rigurgito di rabbia. Se il finale, lo svolgimento e tutte le dinamiche che il film mette sullo schermo sono note e (cosa più grave) sono già state filmate dalla televisione, cosa resta da raccontare alle immagini del cinema? A questa domanda Ken Kwapis, regista prevalentemente televisivo (molte stagioni di The Office e film come La verità è che non gli piaci abbastanza in curriculum), risponde senza convinzione, intraprendendo la strada giusta ma senza l'audacia di percorrerla fino in fondo e finendo con l'aggiungere alla cronaca il sentimentalismo più innocuo fatto di ex-fidanzati alla ricerca dell'amore, spietati imprenditori mossi (alla fine) da una vera affezione e dala retorica di un popolo (quello americano) costantemente e calvinianamente unito, oltre ogni differenza etnica, dalla determinazione verso il raggiungimento della vittoria.