Braveheart - Cuore impavido (1995)

Scritto da tmdb11092951 il 23 maggio, 2014

Forse non è un caso che le gesta leggendarie del condottiero scozzese William Wallace risultino tramandate da un menestrello non vedente del XV secolo, Harry il Cieco. Come i poemi di Omero sulla guerra di Troia e il ritorno a casa di Ulisse, anche il racconto di questo ribelle dal cuore impavido è pura epica, mito laico che attorno al fatto storico costruisce quell'epopea narrativa necessaria ad incidere nell'immortalità della leggenda. Perché, ovviamente, la leggenda non è la Storia e, come tale, richiede un altro tipo di rievocazione che non è quella della ricerca delle fonti e dell'esercizio storiografico ma quella della retorica celebrativa e trionfalistica. Il linguaggio dell'esaltazione e del tripudio, dell'enfasi e dell'ardore, mirato a creare solo emblemi e icone e non personaggi di un romanzo psicologico. Braveheart nasce da qui: da uno sceneggiatore che per un puro caso di omonimia (si chiama Randall Wallace) si interessa alla figura rappresentata da una statua ad Aberdeen e decide di rievocarne la leggenda e dalla personalità di Mel Gibson, divo australiano che per l'occasione è pronto a farsi regista, produttore e fomentato cantore di un eroe dell'indipendenza scozzese. Il resto è storia. O meglio, è leggenda, in ogni senso. Gibson realizza un kolossal costosissimo in linea con la Hollywood più aurea e più ingenuamente enfatica, dove un'elegia del culto superomistico e un'apologia della vendetta avvampano gridando in nome della libertà. In questa audace impresa, Gibson consacra completamente se stesso, esaltando il potere della mitopoiesi su quello della verosimiglianza storica attraverso un racconto di tre ore dal grandissimo respiro che assomma senza vergogna una personale interpretazione dello spirito della mitologia celtica a momenti superficiali come i dettagli dell'infanzia di William o di pura naïveté come il rapporto sensuale fra il condottiero del popolo e la regina Isabella. Eppure, nella sua prolissità grondante sangue e retorica militare, Mel Gibson si dimostra capace di realizzare scene di battaglia e coreografie di combattimento corpo a corpo di straordinaria spettacolarità. Il loro impatto visivo e il loro brutale realismo fanno sì che Braveheart, nell'evoluzione che va da Aleksandr Nevskij a Ran, da Il gladiatore a Il signore degli anelli, prenda saldamente la sua posizione. Dimostrando come anche la storia del cinema passi attraverso la leggenda.