Amore a mille... miglia (2010)

Geschreven door tmdb11092951 op 22 april 2014

Nella pellicola d'animazione della Disney Robin Hood (1973), curiosamente viene fuori, in un brevissimo dialogo fra Lady Marian in versione volpina e la sua dama di compagnia gallina, una profonda verità sui rapporti a distanza: «La lontananza rafforza l'amore... oppure lo distrugge». Amore a mille... miglia centra in pieno questo messaggio chiedendosi se la voglia di tenerezza, l'illusione di un amore come una gabbia dorata e la mancanza di fisicità possano essere delle buone basi per un love story che, come ogni altra relazione, è già messa a dura prova da tutte quelle infide insicurezze che stanno dietro l'angolo della natura umana di ogni individuo, funestando un rapporto con frustrazioni, pretese, gelosie e dubbi, sullo scorcio di una feroce e moribonda assenza di tempo e di spazio comune. Da una gradevole (seppur con qualche punto morto) e sboccacciata sceneggiatura di Geoff LaTulippe, che ha scritto la pellicola basandosi sulla vera relazione a distanza dell'amico produttore David Neustadter con la sua fidanzata, si imbastisce una simpatica e divertente commedia sentimentale che ha al timone la regista Nanette Burstein, nome finora legato solo al genere documentaristico (lo si nota nell'uso della digitale per "documentare" i primi sei mesi di vita della relazione) e che esordisce qui con il suo primo lungometraggio a soggetto, in forte debito con l'umorismo in stile "Saturday Night Live". Mentre Drew Barrymore e Justin Long, sentimentalmente legati anche nella realtà, sono i volti di questo amore fra Ovest ed Est, ma anche la rappresentazione delle contraddizioni di un mondo contemporaneo, del suo intimo divario. In America, il film ha fatto parlare di sé per il nudo frontale del protagonista, considerato veramente troppo spinto per una commediola d'amore. Tutta la faccenda si è poi sgonfiata in fase di montaggio, quando le inquadrature incriminate sono state tagliate. Un merito a Christina Applegate nel ruolo di Corinne, antipatica-simpatica sorella di Erin, maniaca della pulizia e madre di una figlia che creerà la frase-tormentone del film: «Maya statua!», vero motore comico del film. Si ride (e tanto) solo nel vederla in campo con tutti i suoi tic e la sua gestualità impacciata. Il film include il cameo della band britannica The Boxer Rebellion.