La vicenda di tre fratelli figli di un pastore, coinvolti dalla malavita dell'Aspromonte. Il più giovane, Luigi, è un trafficante internazionale di droga; Rocco vive a Milano con la moglie Valeria e la loro bambina. Non accetta lo stile di vita del fratello minore ma è imprenditore grazie a denaro illecito, riciclato in campo immobiliare; il maggiore dei tre, Luciano, allevatore di capre, si illude di poter vivere della sua terra. Il figlio Leo, ventenne rancoroso e senza futuro, sparando alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan rivale, scatena una guerra tra famiglie che vede perire prima Luigi poi Leo nel meccanismo delle vendette incrociate.
Rosa è una giovane ribelle che vive con la nonna e lo zio in una remota zona della Calabria, nell'Italia meridionale. La morte prematura della madre, avvenuta quando Rosa era bambina, getta un'ombra cupa sulla sua vita attuale.
A Milano, città destinata a una crescita economica e criminale vertiginosa durante il boom, Santo Russo, calabrese cresciuto nell'hinterland, dopo i primi furti in periferia e il carcere minorile, decide di seguire le sue aspirazioni e di intraprendere definitivamente la vita del criminale. Nel giro di pochi anni diventa la mente e il braccio armato di una potente e temuta gang, lanciandosi in affari sempre più sporchi e redditizi: rapine, sequestri, traffici di droga, riciclaggio di denaro sporco, e non ultimi i miracoli, esecuzioni a sangue freddo. Nella sua corsa sfrenata verso la ricchezza e la soddisfazione sociale, Santo Russo è diviso tra due donne: la moglie, remissiva e devota, e l'amante, una donna bellissima, elegante e irraggiungibile.
Sulle montagne della Calabria un vecchio pastore guida il suo gregge sui trattori ormai in disuso. Ogni mattina il custode di una chiesa scambia un po' di latte con della polvere "santa" della chiesa, che il pastore beve ogni sera per curare i propri dolori. Un giorno il pastore non si presenta per il suo baratto: è morto nel suo letto e le sue capre vegliano il suo trapasso. Un nuovo pastore guiderà il gregge.
Daniel Kemény returns twenty years later to the place of his childhood, the village of Pietrapaola in Calabria. In search of lost time, the filmmaker collects musical accounts, brings together their protagonists and gives these memories a new life, thus playing the generous transmitter who helps keep alive the oral history of a world whose popular traditions are dying off.
Relaxing by the sea, a couple discusses the true meaning of dreams. The spiritually minded of the two argues that dreams are more real than reality itself, her partner argues the opposite. When they bet on it, things start to get haywire.
Antonio Cotroneo, a man in his fifties; in his Calabrian hometown everybody calls him Totó. For many decades he has been living in his chosen exile. Having subsequently married an Austrian woman and fathered four sons, the graduate political scientist earns his money as an usher at Vienna Konzerthaus.
Il mito e la tradizione millenaria del fuoco di Santa Lucia raccontati attraverso gli occhi e le gesta di adolescenti sulle rive dello Ionio.
The powers of love are always at work. But when they do so in an ancient southern Italian town at sunset, they seem just a little more magical.
There are many funny ways to park a car. This is number eleven.
Mali - Algeria - Libya - Italy. Issa’s escape from West Africa to the European mainland lasted ten years. Everything was supposed to be better here. But when he arrived in Rome, the only thing waiting for the young man was a life of homelessness and unemployment – which meant no money to send home. Drissa and Sekou share a similar fate, waiting in Italian asylum centres for a residence permit. Then there’s Bubu, who, forced to move from job to job, is unable to settle down. And lastly comes Alassane, who lives without identity papers in a state of constant uncertainty in a refugee camp near Rome. They all have one thing in common: after a gruelling odyssey, none of them has found the Italy they were hoping for when they arrived. Disillusioned, they find themselves in a vacuum of waiting, reflecting on the time they live in and the time that lies ahead.
Il mito di Oreste, matricida perseguitato dalle Erinni, viene sviluppato drammaturgicamente dai tragici greci, che mettono in evidenza la necessità di un intervento divino per riportare l’equilibrio fra gli uomini, al contempo vittime e colpevoli dei propri atti. In quella che fu una parte della Magna Grecia, i due autori mostrano la tragedia della Calabria, terra bellissima e desolata, teatro di sogni e speranze tradite, di gente perduta in balia del destino.