Until the 1970s, Italian cinema dominated the international scene, even competing with Hollywood. Then, in just a few years, came its rapid decline, the flight of our greatest producers, a crisis among the best writer-directors, the collapse of production. But what are the true causes and circumstances of this decline? In an attempt to provide an answer to this question, Di Me Cosa Ne Sai strives to depict this great cultural change. Begun as a loving examination of Italian cinema, the film transformed into a docu-drama that alternates between interviews with the great names of the past and fragments of cultural and political life of the last 30 years. It is a travel diary that shows Italy from north to south, through movie theatres; television-addicted kids; Berlusconi and Fellini; shopping centers; TV news editors; stories of impassioned film exhibitors and directors who fight for their films; and interviews with itinerant projectionists and great European directors.

Fino agli anni Settanta il cinema italiano dominava la scena internazionale. Poi, nel volgere di pochi anni, il rapido declino, la fuga dei nostri maggiori produttori, la crisi dei grandi registi-autori, il crollo della produzione. Ma quali sono le vere cause e le circostanze di questo declino? Nel cercare di dare una risposta a questa domanda, “Di me cosa ne sai” tenta di raccontare questa grande mutazione culturale. Iniziato come un’amorosa indagine sul cinema italiano, “Di me cosa ne sai” diventa così un docu-drama che alterna testimonianze dei protagonisti di allora a frammenti della vita culturale e politica degli ultimi trent’anni: un diario di viaggio che racconta l’Italia da nord a sud, attraverso sale cinematografiche e ragazzini teledipendenti, Berlusconi e Fellini, centri commerciali e direttori di telegiornale, storie di esercenti appassionati e registi che lottano per i propri film, testimonianze di proiezionisti girovaghi e di grandi registi europei…