Dopo gli eventi di Step up revolution Sean continua a cercare con la sua crew di sfondare nel mondo del ballo. Tra audizioni finite male, sconfitte ad opera di raccomandati e umiliazioni nei bar i Mobs decidono di lasciare Los Angeles per tornare a Miami. Sean invece vuole rimanere e contatta Muso per mettere in piedi una nuova crew così da partecipare a Vortex, una gara di ballo da strada che si tiene a Las Vegas. La scelta ovviamente ricadrà sui membri della crew storica, ognuno ormai dedito ad un altro lavoro ma pronto a mollare tutto per questa nuova avventura.

New York, anni Venti. Lo scaltro Chris (Van Damme) capeggia una banda di orfanelli dediti al borseggio. Le cose, però, si mettono male e Chris viene costretto a lavorare come schiavo su un vascello turco. Durante un assalto da parte dei pirati l'uomo mette in mostra le sue doti di lottatore. Viene quindi condotto nell'isola di Muay Tahi dove potrà addestrarsi e sostenere una sfida con i migliori lottatori di kickboxing del mondo. Van Damme tenta di legittimare un secondo tempo in stile "Mortal Kombat" con una prima parte che ricorda "C'era una volta in America", dal sapore nostalgico, ma al confine del ridicolo. Compare anche il redivivo Roger Moore, che accettò il ruolo per sostenere le spese del divorzio, rivestito da Arsenio Lupin con optional alla James Bond.

Jean-Michel Basquiat è un giovane artista di strada newyorkese. L’incontro con Andy Warhol lo proietta repentinamente nel sofisticato milieu delle gallerie d’arte di Soho; ma questo ambiente cinico e opportunista, non fa per Jean-Michel, che nonostante l’amore di Gina, la sua ragazza, cade preda di uno stato depressivo che si aggraverà con la scomparsa di Warhol e lo porterà - a soli 27 anni - a un’ultima, fatale overdose di eroina.

Il docu-film sulla straordinaria impresa del geniale Philippe Petit, uno dei più grandi funamboli di tutti i tempi, che il 7 agosto del 1974 passeggiò per oltre un'ora su un cavo teso, senza alcuna autorizzazione, tra la cima delle due Torri gemelle del World Trade Center, a New York: un'impresa surrealista e mozzafiato che venne definita come il "crimine artistico del secolo".

Banksy è il famoso artista anonimo che fa dei muri cittadini le tele per i suoi caustici stencil. La realizzazione di questo documentario biografico è attribuita allo stesso Banksy.

Nella sottocultura da cui proviene, l'adolescente Danny sa che la passione per le auto truccate è qualcosa che appartiene al suo patrimonio etnico ed è espressione di appartenenza alle tradizioni di famiglia. Quando un evento annuale legato alle automobili lo metterà tra il padre e il fratello criminale, Danny vedrà la sua lealtà messa a dura prova.

A thoughtful portrait of a renowned artist, this documentary shines the spotlight on New York City painter Jean-Michel Basquiat. Featuring extensive interviews conducted by Basquiat's friend, filmmaker Tamra Davis, the production reveals how he dealt with being a black artist in a predominantly white field. The film also explores Basquiat's rise in the art world, which led to a close relationship with Andy Warhol, and looks at how the young painter coped with acclaim, scrutiny and fame.

Impelled by a spirit which still preserves a patina of idealism, Alfredo arrives to Madrid with the intention to create "a performance that is free, straight from the heart, capable of making people feel alive". His concept of what acting should be begins beyond the stage, out in the streets face to face with the public. Outdoors, in any town square, in a park or in the city's most commercial street, Alfredo and his troupe November start the show; demons to provoke passers-by, displays of social conscience, actions taken to the extreme to put the forces of law and order on full alert. There are no limits, no censorship; only ideas which are always valid so long as the public ceases to be the public and becomes part of the show swept by surprise, fear, tears or laughter. Theater as life, life as theater… there is no longer any difference.

A look at the feud between graffiti artists King Robbo and Banksy.

Venturing from Venice Beach to Watts, Varda looks at the murals of LA as backdrop to and mirror of the city’s many cultures. She casts a curious eye on graffiti and photorealism, roller disco & gang violence, evangelical Christians, Hare Krishnas, artists, angels and ordinary Angelenos.

Banksy, l'artista di strada più famoso del mondo, la cui arte politica e le sue audaci invasioni hanno scandalizzato le istituzioni e creato un nuovo movimento rivoluzionario mentre la sua identità è rimasta avvolta nel mistero.

Nick è un solitario graffitista adolescente che dorme per strada, ruba il cibo per nutrirsi e le bombolette spray con le quali dipinge sui muri e sui treni la sua rabbia contro la società che lo vorrebbe inquadrato, regolare, con un lavoro e una vita normali. Presto scoprirà anche la sua diversità sessuale e l’amore, dopo un inaspettato bacio e una notte tra le braccia di un’altro giovane graffitista...

A colorful day in the secret life of a graffiti artist looking to make a mark.

A suitcase explores Vienna's suburbia and finds giant soap bubbles. It befriends the soap bubble girl. They create a show together and have a suitcase-child.

Richard Hambleton was a founder of the street art movement before succumbing to drugs and homelessness. Rediscovered 20 years later, he gets a second chance. But will he take it?

WAR OF WORDS is an energizing, controversial and inspiring feature documentary that lifts the lid on the fast growing UK Battle Rap scene. The documentary is an examination of an exciting subculture of youth in the UK today; their creativity and work ethic, their passion for language and ability to control their own destiny. It investigates freedom of expression and respect for other cultures and lifestyles. While the language is often harsh and unflinching, the 'anything goes' philosophy of the battle arena results in one of the most harmonious and creative scenes in youth culture. The film is a truly entertaining expose on how the UK has embraced this American art form, creating one of the most exciting youth subcultures happening right now.

In 1970s New York, photographer Martha Cooper captured some of the first images of graffiti at a time when the city had declared war on it. Decades later, Cooper has become an influential godmother to a global movement of street artists.

From Henry Chalfant, the director genre defining documentary Style Wars, comes what was intended to be the first installment in a regular television series on New York's bludgeoning hip-hop culture, with a specific focus on graffiti. Funding fell through but the material was just to good be left to languish. Chalfant put together what he had and, like Style Wars, it continues to stand as a document of a culture in blossom.