Stalingrado è stretta nella morsa nazista e ogni metro di terreno viene conteso armi in pugno. Il tiratore scelto Vassili Zaitsev abbatte uno dopo l'altro i tedeschi. Il commissario politico Danilov fa di lui un potente mezzo di propaganda. È l'eroe sovietico per eccellenza che non sbaglia un colpo. Un maggiore tedesco, König, decide di sfidarlo sul suo stesso terreno: la precisione nella mira. I due danno inizio a un inseguimento che porterà allo scontro finale.

Nel 1942 la 6ª Armata tedesca, accerchiata dai russi, sta per crollare a Stalingrado. Per un gesto di insubordinazione un gruppo di soldati rischia la corte marziale e, intanto, è destinato a missioni pericolose. Quando sono costretti a fucilare civili russi, tra cui un bambino, in tre di loro nasce la voglia di disertare. Quello di Vilsmaier _ anche sceneggiatore, scenografo e produttore associato _ è un film contro la guerra, contro quella guerra e contro il modo con cui fu fatta dai tedeschi. Non dice nulla di nuovo, ma lo dice bene, con un robusto mestiere narrativo, in modi attendibili, senza indugi compiaciuti sulla violenza ferina dell'inferno che rappresenta. E con due o tre momenti di dolente drammaticità, tra cui il finale.

In July 1942, in the Second World War, the rearguard of the Russian army protects the bridgehead of the Don River against the German army while the retreating Russian troops cross the bridge. While they move back to the Russian territory through the countryside, the soldiers show their companionship, sentiments, fears and heroism to defend their motherland.

In the winter of 1943, against the background of battle scenes, a young German Lieutenant who increasingly distrusts the inhuman Nazi ideology struggles with the concept of war.

A double portrait of two dictators who were thousands of miles apart but were constantly fixated on each other.

The convoluted and moving story of Russian writer Vassili Grossman (1905-64) and his novel Life and Fate (1980), a literary masterpiece, a monumental and epic account of life under Stalin's regime of terror, a defiant cry that the KGB tried to suffocate.

The story of the Battle of Stalingrad from the perspective of a Panzer commander and an officer in a penal battalion.

Soviet documentary film.

Autunno del 1942, la città di Stalingrado è devastata dalle truppe naziste. Dopo un'azione bellica non riuscita, alcuni soldati russi lottano per stabilirsi dentro ad un edificio che, situato nei pressi delle rive del Volga, risulta di strategica importanza per la difesa. In una casa di quello stesso stabile vive una giovane donna, rifiutatasi di lasciare la propria città dopo l'arrivo dei tedeschi, che stabilirà un rapporto d'affetto con cinque soldati. Dalla parte dei nemici, intanto, il comandante Kahn si invaghisce della russa Masha.

In November 1942, shortly after the Wehrmacht launched the attack on Stalingrad, the Soviet counteroffensive called "Operation Uranus" began. The German troops were encircled and met their deaths or fell into captivity. Only about 6000 German soldiers eventually returned from the Russian prison camps. This documentary focuses on the construction of a cemetery for the fallen soldiers in the battle for Stalingrad.