Nelle profondità dell’Oceano Artico, il capitano di un sottomarino americano, Joe Glass (Gerard Butler), è alla ricerca di un sottomarino statunitense in pericolo, quando scopre che un segreto colpo di stato russo è all’orizzonte, minacciando di distruggere l’ordine mondiale. Con l’equipaggio e la nazione a rischio, il Capitano Glass deve mettere insieme una squadra speciale di Navy Seals per recuperare il presidente russo preso in ostaggio e infiltrarsi nelle acque nemiche per impedire la Terza Guerra Mondiale.

Jack Ryan, giovane analista, da poco entrato alla CIA, viene incaricato da WIlliam Cabot, capo del controspionaggio, di una missione particolarmente pericolosa: mettersi sulle tracce di una bomba atomica smarrita trent'anni prima dagli israeliani, rimasta inesplosa sottoterra, e ritrovata per caso in quei giorni. La bomba rappresenta un pericolo nucleare rivolto verso gli Stati Uniti, di cui minaccia la sicurezza. Assistito dal collega John Clark, Ryan segue varie piste, anche se i sospetti sono indirizzati verso la Russia. Mentre il reciproco scambio di accuse tra Stati Uniti e Russia prosegue e raggiunge livelli molto delicati, Ryan arriva ad individuare i veri colpevoli: si tratta di alcuni neonazisti europei, che appunto volevano ricreare il clima da guerra fredda per portare avanti un loro piano di sterminio e di dominio.

18 luglio, 2017

Ukraine in Flames is a documentary produced by Oliver Stone that reveals American and NATO participation in the 2014 coup d'état in Ukraine and its aftermath. The renowned American director, who in recent years has made several productions within the genre of political cinema, investigates the origins of the current conflict that currently keeps the entire European continent and the entire planet in suspense. In the film, Stone interviews, among others, the former president of Ukraine, Víktor Yanukovych; Russian President Vladimir Putin and former Ukrainian Interior Minister Vitali Zajarchenko.

Based on investigations by independent journalists, the film documents the origins of Russian President Vladimir Putin’s private wealth and subsequent rise to power, demonstrating his ascension to the Russian presidency after an alliance built in the early 1990s between himself, certain friends from Leningrad’s KGB, and mafia groups.

Russian President Vladimir Putin was one of the first politicians to congratulate Donald Trump on his election as president of the United States in 2016, but over time the relationship between the two heads of state has had its ups and downs. Are they friends or enemies? Has their mutual admiration turned into mutual distrust?

Correspondent Nick Schifrin and producer Zach Fannin take us inside Vladimir Putin's Russia, with an in-depth look at the resurgent national identity, the government's propaganda machine, the risk of being a Kremlin critic and much more.

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