Il Ministro dell'Industria Halla avvalla la costruzione di una centrale elettrica ad Akureyri suscitando la protesta degli abitanti. Tra questi, il fratello del Ministro che sconvolto si suicida dandosi fuoco cercando di uccidere anche la sorella.

Dopo la morte di Finnur, Andri e Hinrika iniziano le indagini del caso, e il fatto che due membri della stessa famiglia siano morti in 24 ore li insospettisce non poco.

Andri con Hinrika e Aisger sta indagando sul duplice omicidio. Intanto, Skuli, uno dei sospettati, è in fuga sulle montagne. Vengono trattenuti in stato di fermo anche il fratello Torfi e suo padre Ketill.

Grazie alle riprese di una telecamera di sorveglianza e al video del servizio di Lovisa, Andri e i suoi riescono a risalire ai membri del gruppo de Il Martello di Thor che hanno rapito e sequestrato Hafdis.

Andri è sempre più convinto che i nazionalisti non siano coinvolti nell'omicidio di Gisli. Intanto Víkingur, nonostante le raccomandazioni di Jorunn e dopo essersi ubriacato, fa una scenata durante il rinfresco post-funerale.

Aron e Thorildur trovano in casa di Finnur un borsone pieno di soldi e se ne appropriano. Andri e Hinrika trovando delle banconote durante un sopralluogo nella casa capiscono subito chi sono gli autori del furto.

Vìkingur viene arrestato per l’omicidio di Pawel, ma nega di essere il colpevole. Nonostante l’arresto del nipote, Halla porta avanti il suo progetto e, insieme al comitato locale, si incontra con Jamal per mettere a punto gli ultimi dettagli.

Dopo l’interruzione del servizio di acqua potabile, nella cittadina serpeggia la preoccupazione. Durante la riunione del consiglio, Grima un’anziana signora, rievoca una maledizione scagliata contro una famiglia.

Andri e Hinrika non riescono a mettersi in contatto con Ásgeir, e quando riescono a trovare la sua auto fanno un’amara scoperta...

Stefan continua a tenere in ostaggio Thorhildur, e grazie a Jorunn che si decide a confessare un segreto tenuto nascosto per anni, Hinrika e Andri iniziano a capire le motivazioni del gesto di Stefan.