Giannino Stoppani, soprannominato dai calunniatori Gian Burrasca, scrive sul suo fedele giornalino le avventure del giorno del suo compleanno. Le prime vittime del burrascoso Giannino sono le sorelle Ada, Luisa e Virginia. Per prendere spunto per la compilazione del suo giornalino, Gian Burrasca ruba il diario segreto di Ada, lo ricopia e, non contento, lo fa leggere al suo ricco pretendente. Per punizione, Giannino verrà chiuso in camera senza cena e sarà costretto a restarvi per tre giorni, ma, non contento, riesce a sabotare un ballo organizzato per far conoscere alle sorelle qualche abbiente giovanotto. Giannino, che si sente vessato dalla severità della famiglia, si decide col fuggire di casa.

Giannino è arrivato al paese della zia Bettina a bordo di un treno e accompagnato da un impiegato delle ferrovie. La zia lo accoglie affettuosamente, ma se ne pente ben presto, visto che le marachelle del dispettoso nipotino non risparmiano neanche lei. Procede frattanto il fidanzamento di Luisa col dottor Collalto: la zia Bettina manda in dono una coperta, ma la famiglia di Giannino attendeva regali ben più costosi. Gianburrasca non tarderà a riferire alla zia quanto taccagna venga ritenuta. La mattina delle nozze, Giannino decide di sparare i fuochi dartificio attaccandone uno al frack dello sposo con disastrose conseguenze.

Esaltato dalle gesta degli eroi di Salgari, Gianburrasca si cala dalla finestra di casa come un tigrotto di Mompracen ma cade rovinosamente a terra. I genitori, consigliati da un dottore, provano a prenderlo con la dolcezza e lo portano a vedere il prestigiatore Morgan. Ma questa nuova esperienza stimola in Giannino una serie di nuove avvincenti peripezie che daranno filo da torcere ad amici e parenti.

La cameriera trova in un fazzoletto l'orologino d'oro della signora Olga, ridotto in briciole in un ennesimo esperimento di magia, che ha causato non solo la distruzione del gioiello ma anche limputazione di cleptomania all'amica di famiglia, che nel corso dellesperimento ha vinto lorologio della mamma. La famiglia di Giannino, infatti, vedendo lorologio della mamma al polso della signora Olga, aveva pensato che soffrisse di una brutta patologia, ne aveva parlato con il marito il quale, preso da una disperazione infinita, aveva deciso di farla curare.

I genitori decidono di far accompagnare a Roma Giannino dal Clodoveo Tirinnanzi, un amico di famiglia. Durante il viaggio in treno, per non annoiarsi, Giannino apre la cassettina degli inchiostri, travasa tre boccette in una palla di inchiostro e la scaglia dal finestrino, ridendo alla vista delle facce delle persone, sporte dai finestrini del treno di fronte colpite dall'inchiostro. Ma le marachelle di Giannino non finiscono mai...

Dopo le ultime birbanterie, questa volta in viaggio a Roma per restituire la libertà a un uccellino, il babbo riporta a casa Giannino senza dire una parola e dichiara che il giorno dopo il ragazzo sarà spedito in collegio. Ma lo spasimante della sorella perora la sua causa e la famiglia decide di far stare per un po Giannino a casa dei Maralli. Anche lì, purtroppo, Giannino combinerà parecchi guai.

Giannino, confinato in collegio ad "espiare le sue colpe", si incontra con la classe dirigente dell'istituto e non tarda a far conoscere il suo caratterino avallando bravate dei suoi giovani colleghi, che mettono a repentaglio il buon nome del collegio.

Cacciato dal collegio, Giannino torna a casa e scrive al suo giornalino raccontando le ultime avventure passate in collegio e che ne hanno causato poi l'espulsione. Ma anche a casa, nonostante sia molto amato dalla famiglia, Gianburrasca continuerà a combinare delle marachelle che gli causeranno la fine della scrittura del suo amato giornalino.